Da quest’oggi al 26 luglio si tiene a Roma il vertice “Food System Summit +2”, organizzato e promosso dall’Italia, che ospita l’evento presso la sede della FAO. L’obiettivo è esaminare i progressi compiuti rispetto agli impegni presi al vertice del 2021, focalizzandosi sull’obiettivo della Fame Zero dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il vertice riunisce leader e rappresentanti di vari Paesi, tra cui Etiopia, Bangladesh, Samoa e Nepal, per eliminare le strozzature e stabilire le priorità per combattere la fame e la denutrizione.
L’incontro arriva in un momento particolarmente critico, poiché la fame nel mondo è aumentata a causa della pandemia, dei cambiamenti climatici e dei conflitti, con oltre 783 milioni di persone che affrontano la fame. Inoltre, più di 3,1 miliardi di persone, il 42% della popolazione mondiale, non può permettersi una dieta sana.
Il summit si concentra sulla trasformazione dei sistemi alimentari, compresi cambiamenti nella produzione, stoccaggio, consumo e gestione dei rifiuti. Alberto Cogliati, vicepresidente dell’IFAD, sottolinea la necessità di una “nuova architettura finanziaria alimentare” per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, che richiede un investimento annuo di 400 miliardi di dollari fino al 2030. Questa cifra appare ragionevole se confrontata con i ricavi del sistema alimentare globale, ma il costo di non agire è stimato in 12 trilioni di dollari in danni ambientali, economici e sociali.
Il vertice sarà seguito dalla Rai, main media partner, con dirette e approfondimenti durante i telegiornali nazionali e regionali. La cerimonia di apertura vede la presenza della Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e del Segretario Generale Onu, António Guterres, mentre quella di chiusura prevede la partecipazione del Ministro degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e della Vice Segretaria Generale Onu, Amina Mohammed.