Frutto di oltre due anni di consultazioni e continue trattative politiche, lo scorso 6 giugno il Conseil de Paris ha presentato il suo nuovo Plan local d’urbanisme (PLU), ovvero il Piano regolatore locale che per la prima volta è “bioclimatico” e mira a “definire gli orientamenti della capitale per i prossimi 15 anni, in particolare conciliando le risposte all’emergenza climatica e il miglioramento dell’ambiente di vita dei parigini”.
Il testo, costituito da oltre 3000 pagine, stabilisce una serie di misure per “migliorare l’ambiente di vita dei parigini, ridurre le disuguaglianze, promuovere la diversità sociale e affermare il ruolo di Paris Métropole all’interno del suo agglomerato”.
Fra le principali misure indicate nel nuovo PLU c’è quella secondo cui nessun nuovo edificio potrà superare i 37 metri di altezza. Inoltre è previsto che l’area intorno alla circonvallazione venga protetta, con divieto di costruire all’interno di una zona di 25 metri intorno ad essa, salvo alcune eccezioni. Diverse le misure per implementare il verde urbano. Il piano regolatore prevede infatti lo sviluppo di 300 ettari di spazi verdi aggiuntivi entro il 2040 e la piantumazione di 170.000 alberi entro il 2026. Parigi punta anche a “raggiungere il 40% di alloggi pubblici entro il 2035, di cui il 30% di alloggi sociali e il 10% di alloggi a prezzi accessibili. Gli effetti delle future regole riguarderanno quindi il numero di unità abitative disponibili, la diversità dei gruppi beneficiari e il prezzo di mercato, in particolare nei settori deficitari”.
“In un ambiente dove il riscaldamento globale ha ripercussioni concrete sulla vita quotidiana della popolazione, e dove l’alloggio rimane una priorità, Parigi deve già definire la sua visione di quello che sarà tra 10 anni – osservano dall’amministrazione comunale -. Si tratterà sia di essere una città più sobria che privilegia il rinnovamento e l’edilizia a basse emissioni di carbonio, una città più rispettosa dell’ambiente che preservi la natura e la biodiversità, ma anche una città più adatta al cambiamento climatico, che saprà far fronte in particolare alle ondate di calore. Sul fronte abitativo, Parigi desidera promuovere un modello di città unita e mista dal punto di vista socio-demografico. Sarà inoltre necessario incoraggiare l’attività produttiva e garantire la presenza di attrezzature e servizi il più vicino possibile ai parigini. La Parigi di domani è infine promozione delle identità urbane e del patrimonio architettonico e vegetale”.
Con l’ambizioso obiettivo di fare di Parigi una capitale a emissioni zero entro il 2050, il nuovo PLU bioclimatico prevede anche che in futuro la città disponga di un grande parco metropolitano nella zona settentrionale e una massiccia piantumazione di alberi sugli argini della tangenziale. Stabilisce, inoltre, la produzione di energia rinnovabile obbligatoria per tutti i progetti oltre i 1000 m2 e l’utilizzo di materiali e processi costruttivi a ridotto impatto di carbonio. Sarà poi applicato un “tasso di vegetazione” minimo degli edifici e previsti incentivi per lo sviluppo di tetti biosolari.
Il PLU dovrà passare attraverso un’inchiesta pubblica per convalidare tutte le nuove disposizioni legali e dovrebbe conoscere la sua approvazione finale per la fine del 2024 o l’inizio del 2025.