Dopo la riforestazione dei primi 100 m2 di prateria di Posidonia oceanica, ripristinati nel 2022 in Sardegna, nell’area di Golfo Aranci (SS), si rinnova la collaborazione tra zeroCO2, B Corp italo guatemalteca che sviluppa progetti di riforestazione ad alto impatto sociale, e Worldrise, onlus attiva per la conservazione e valorizzazione dell’ambiente marino.
In vista della Giornata Mondiale dell’acqua del prossimo 21 marzo, zeroCO2 e Worldrise annunciano, infatti, la continuazione del progetto “Riforestazione Marina”.
Il primo monitoraggio scientifico effettuato sul posidonieto riforestato a Golfo Aranci ha registrato un tasso di sopravvivenza delle piante del 75%: per quest’anno l’obiettivo è continuare a salvaguardare uno degli habitat più importanti del Mar Mediterraneo, ripristinando altri 200 m2 di piante marine entro il mese di giugno 2023.
Con il reimpianto di circa 5000 talee di Posidonia oceanica sarà possibile continuare a contrastare l’acidificazione e il riscaldamento delle acque del Mar Mediterraneo, sempre più a rischio a causa del cambiamento climatico. “Nel 2022 – spiega Andrea Pesce, founder di zeroCO2 – abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati insieme a Worldrise e a tutte le aziende che hanno deciso di supportarci in nome della salvaguardia del Mediterraneo, che ad oggi è uno degli ecosistemi più colpiti dalla crisi climatica. Nel 2023 vogliamo replicare i risultati raggiunti e dare un chiaro segnale alle istituzioni: la lotta al cambiamento climatico è possibile ma dobbiamo collaborare e agire adesso”. Gli fa eco la Presidente di Worldrise ed esperta di conservazione marina, Mariasole Bianco: “Il progetto Riforestazione Marina dimostra che collaborando è possibile non solo creare valore sul territorio e sensibilizzare, ma anche avere un impatto positivo per il ripristino degli ecosistemi. Continuare a portare avanti questo progetto significa poter fare davvero la differenza per il nostro mare”.
È bene ricordare che l’oceano genera più del 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe circa 1/3 dell’anidride carbonica in eccesso presente in atmosfera: le piante marine, come Posidonia oceanica, giocano un ruolo fondamentale in questo processo, essendo in grado di assorbire fino a 83.000 tonnellate di carbonio per km2, più del doppio di un bosco terrestre. Inoltre, i posidonieti sono uno scrigno di biodiversità e, quando sono in salute, possono ospitare fino a 350 specie diverse di animali marini per ogni ettaro.
Purtroppo, si stima che negli ultimi 50 anni oltre il 29% delle praterie di Posidonia sia regredito in maniera incontrollata. Per ogni m2 di prateria persa si rischia l’erosione di circa 15 metri di litorale sabbioso.