Come ogni anno, in occasione della Giornata Internazionale della Donna Ipsos presenta i risultati di un sondaggio internazionale che indaga le principali opinioni sul tema della parità di genere e le azioni messe in atto per contrastare le discriminazioni e contribuire a promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne. Realizzato in collaborazione con il Global Institute for Women’s Leadership del King’s College di Londra, il sondaggio ha riguardato 32 Paesi del mondo, compresa l’Italia.
La maggioranza del campione globale intervistato concorda sul fatto che la disuguaglianza di genere persiste, ancora lontana dall’essere risolta, e che i miglioramenti richiederanno sforzi sia da parte degli uomini che delle donne.
In Italia, quasi sette persone su dieci (67%) ritengono che nel nostro Paese vi sia attualmente una disuguaglianza tra donne e uomini in termini di diritti sociali, politici e/o economici e sono soprattutto le donne ad essere d’accordo con questa affermazione (73% contro il 61% degli uomini).
Il sondaggio Ipsos, tuttavia, mostra anche dei segnali positivi e di cambiamento a favore dell’uguaglianza di genere. In particolare, rispetto agli anni precedenti alla pandemia da Covid-19, quasi la metà degli italiani e delle italiane (49%, +3 punti rispetto al 2019) ritiene che nel nostro Paese ci siano stati dei miglioramenti relativi al riconoscimento di pari diritti tra uomini e donne e il 50% (+7 punti rispetto al 2018) sostiene che, nel corso della propria vita, la parità tra uomo e donna sarà finalmente raggiunta.
Un ottimismo che, in entrambe le affermazioni, prevale però principalmente tra gli uomini. Infatti, è il 57% degli uomini (contro il 42% delle donne) a pensare che in Italia si siano compiuti passi in avanti in materia di pari diritti ed il 55% (contro il 45% delle donne) a ritenere che l’uguaglianza di genere potrà essere raggiunta nel corso della propria vita.
Se da una parte il sondaggio registra un aumento dell’ottimismo sul tema della parità di genere, dall’altra è opinione sempre più diffusa che l’uguaglianza difficilmente potrà essere raggiunta senza un sostegno concreto da parte degli uomini (64% – media internazionale).
Nonostante l’Italia – insieme alla Germania – si posizioni al quartultimo posto tra i 32 Paesi esaminati, la maggioranza delle persone (56%) ritiene che l’alleanza tra uomo e donna sia un fattore importante e di sostegno alla parità di genere, con le donne che mostrano livelli di accordo superiori (61%) rispetto agli uomini (51%).
Al contempo, il 42% dell’opinione pubblica italiana (+4 punti rispetto al 2019) sostiene che in molti casi ci si aspetta che gli uomini facciano troppo per sostenere la parità e questo pensiero è condiviso principalmente dagli stessi uomini (47%) rispetto alle donne (37%). Con un ulteriore 42% in disaccordo, la questione lascia spazio ad un’importante riflessione: l’uguaglianza di genere è un vantaggio solo per donne o per l’intera società?
In generale, la maggioranza relativa dell’opinione pubblica italiana (43%) ritiene che la parità di genere sia vantaggiosa allo stesso modo per entrambi i sessi. Il 20% sostiene che nessuna delle due categorie considerate ne tragga beneficio e soltanto il 12% pensa che possa giovare soltanto alle donne o soltanto agli uomini.
In Italia, meno della metà dell’opinione pubblica (42%) ritiene che i passi in avanti compiuti sul tema della parità di genere vadano a discapito dell’uomo, invece, una percentuale maggiore (48%) crede il contrario. In questo caso, però, la differenza è notevole: il 51% degli uomini, contro soltanto il 33% delle donne, sostiene che continuando a promuovere l’uguaglianza di genere si rischia quasi una discriminazione al contrario.
Dal sondaggio emerge anche che gli episodi quotidiani di discriminazione di genere restano purtroppo molto comuni. Durante lo scorso anno, il 25% del campione intervistato in Italia ha assistito a commenti sessisti da parte di amici o familiari, il 15% a discriminazioni sul luogo di lavoro e l’8% a molestie sessuali.
Per contrastare le discriminazioni e contribuire a promuovere la parità di genere, più di tre persone su cinque in Italia (63%) ritengono che si possano intraprendere diverse iniziative. Quali sono state le principali azioni messe in atto nel corso dell’ultimo anno?
Il 27% ha parlato di uguaglianza di genere con i propri familiari/amici e il 19% ha fatto notare pubblicamente un commento sessista su una donna. Inoltre, sul luogo di lavoro, il 16% ha parlato di parità di genere e il 9% ha riportato anche esempi di discriminazioni.
Sebbene la maggioranza dell’opinione pubblica italiana dichiari di poter agire per combattere le disuguaglianze e le discriminazioni di genere, nel corso degli anni è aumentata la quota di quanti temono conseguenze dovute all’esposizione a difesa e tutela dei diritti delle donne (30% in aumento rispetto al 18% registrato nel 2017).
Ci sono diverse ragioni per cui le persone non parlano di uguaglianza di genere o non intraprendono azioni a riguardo. Durante l’ultimo anno, piccole minoranze – al di sotto del 10% – hanno dichiarato, ad esempio, di non essere sicure di quale sia il modo giusto per parlare di parità di genere e/o delle misure da adottare. Invece, il 22% dichiara di non aver preso provvedimenti perché non si è mai trovato in una situazione in cui ha assistito a un episodio di disuguaglianza di genere.