Fiumi diventati sentieri da trekking, laghi trasformati in aride distese. Sono le immagini catturate dal fotografo di fama internazionale Gabriele Galimberti nella sua Guida Turistica ai Deserti d’Italia, in formato cartaceo e digitale, con la quale invita provocatoriamente le persone a visitare le aree desertificate del Paese, “paesaggi mozzafiato di cui il Bel Paese non avrebbe bisogno”, come recita il sottotitolo della guida.
Realizzata nell’ambito del progetto “Acqua nelle nostre mani”, promosso da Finish, in collaborazione con FAI, Bosch e il content partner National Geographic, per diffondere un uso responsabile dell’acqua, l’iniziativa intende lanciare un ulteriore grido di allarme sul tema siccità, che sta portando alla desertificazione del nostro territorio, dove paesaggi come i deserti, concettualmente lontani ed esotici, diventano sempre più frequenti.
Un viaggio lungo lo stivale che si è protratto per tutto il periodo estivo e che ha portato Galimberti, e la sua collaboratrice Camilla Miliani, a spostarsi da nord a sud, con l’obiettivo di documentare e raccontare delle “mete turistiche” anomale per il nostro Paese. Le foto, le interviste e le descrizioni dei luoghi hanno dato vita alla Guida Turistica ai Deserti d’Italia, densa di dettagli e di consigli turistici, che invita le persone a visitare questi territori.
Del resto, sono i dati, oltre che le immagini, a raccontarlo. Con il 70% della Sicilia, il 57% della Puglia, il 58% del Molise e il 55% della Basilicata a rischio.
Le zone fotografate nei giorni di viaggio da Gabriele Galimberti, vincitore nel 2021 del World Press Photo con il progetto “The Ameriguns”, riguardano direttamente Sicilia, Abruzzo, Marche, Toscana, Lombardia, Umbria, Emilia-Romagna e Molise, con focus particolare su fiumi e laghi. Luoghi che, nei prossimi mesi, diventeranno oggetto di una mostra fotografica a Milano, che garantirà a chiunque lo vorrà di osservare una realtà non più così nascosta e improbabile per il nostro paese, godendo di questi spettacoli così particolari.