Com’è percepita la gravità degli effetti del cambiamento climatico in Italia e nei principali Paesi di tutto il mondo? La risposta arriva da una nuova indagine internazionale di Ipsos condotta in collaborazione con il World Economic Forum: in media nei 34 Paesi esaminati, oltre la metà degli intervistati (56%) ritiene che i gravi effetti del cambiamento climatico siano già visibili nel proprio territorio. Inoltre, sempre a causa del clima, più di sette rispondenti su dieci (71%) si aspettano gravi conseguenze nella propria aerea nei prossimi 10 anni e un terzo (35%) prevede lo sfollamento nei prossimi 25 anni.
La percentuale di intervistati che descrive l’effetto che il cambiamento climatico ha avuto finora nell’area in cui vivono con livelli molto o abbastanza gravi varia dal 25% in Svezia al 75% in Messico, con una media del 56% in tutti i 34 Paesi. A livello internazionale, la maggioranza in 22 dei 34 Paesi esaminati riferisce che la loro area è già stata gravemente colpita dal cambiamento climatico, inclusi 9 Paesi in cui si superano i due terzi: Messico, Ungheria, Turchia, Colombia, Spagna, Italia, India, Cile e Francia.
Dal sondaggio emerge che i cittadini italiani sono molto più preoccupati rispetto alla media internazionale, sia per il presente che per il futuro. Sette italiani su dieci ritiene che il cambiamento climatico ha già avuto effetti gravi nel luogo in cui vivono.
La preoccupazione per le gravi conseguenze che potrebbero manifestarsi nel prossimo decennio è espressa dalla maggioranza degli intervistati in ogni Paese esaminato dall’indagine: dal 52% in Malesia a oltre l’80% in Portogallo, Messico, Ungheria, Turchia, Cile, Corea del Sud, Spagna e Italia. Il timore per le conseguenze negative future del cambiamento climatico è maggiore di 15 punti rispetto a quanti affermano che gli effetti gravi siano giù visibili. Infatti – sottolinea Ipsos – in media a livello internazionale, il 71% si aspetta che il cambiamento climatico avrà un impatto molto o abbastanza grave nella propria area nei prossimi 10 anni.
Questa percentuale aumenta notevolmente in Italia, dove l’81% dei cittadini prevede che la propria area sarà gravemente colpita dai cambiamenti climatici nel prossimo decennio.
L’indagine, infine, mette a fuoco quelle che sono le aspettative per il futuro in tema di sfollamento e migrazioni. Il 35% degli intervistati a livello internazionale ritiene probabile lo sfollamento dal luogo in cui vivono a causa del cambiamento climatico nei prossimi 25 anni. Ciò è indicato da quasi due terzi dei rispondenti in India (65%) e Turchia (64%) e quasi la metà in Malesia (49%), Brasile (49%), Spagna (46%) e Sud Africa (45%). Al contrario, meno di uno su quattro lo ritiene probabile in Svezia (17%), Argentina (21%), Paesi Bassi (21%) e Polonia (23%).
In Italia, il 33% ritiene probabile lo sfollamento dalla propria area a causa dei cambiamenti climatici nei prossimi 25 anni.
La probabilità percepita di essere sfollati diminuisce in modo significativo con l’età. A livello internazionale, il 43% degli under35 afferma che probabilmente dovrà trasferirsi nei prossimi 25 anni a causa del cambiamento climatico contro il 37% tra chi ha un’età compresa tra i 35 ei 49 anni e solo il 25% di chi ha un’età compresa tra i 50 e i 74 anni.
L’indagine Ipsos, condotta in 34 paesi, si è svolta dal 22 luglio al 5 agosto 2022 e ha coinvolto 23.507 adulti di età compresa tra 18 e 74 anni negli Stati Uniti, Canada, Malesia, Sud Africa e Turchia, 20-74 in Thailandia, 21-74 in Indonesia e 16-74 negli altri 27 paesi.