La Corte di Giustizia ci punisce per il biossido di azoto, mentre le amministrazioni arrancano nel cercar di smorzare il nostro anacronistico attaccamento all’auto. Siamo secondi in Europa per numero di auto per abitante e il numero di spostamenti in macchina degli italiani è ben al di sopra della media Ue. Tutto ciò si ripercuote inevitabilmente sulla vivibilità della città, che restano auto-centriche, congestionate, poco sicure, con minor spazio per la socialità, rumorose e con una cattiva, quando non pessima, qualità dell’aria. Non è secondario ricordare che il nostro parco auto non è solo troppo vasto, ma anche vetusto: il tasso di rinnovo delle auto è tra i più bassi della classifica europea, fermo al 5% circa (il Lussemburgo, che è primo per numero di auto per abitante, ha un tasso al di rinnovo al 12,7%). Per fortuna però le cose cambiano, lentamente, dal basso, ed è in crescita la tendenza di utilizzare negli spostamenti urbani veicoli condivisi con un minor impatto ambientale come auto, scooter, bici e monopattini elettrici. La sharing mobility, insomma, si sta affermando e, secondo i dati di Altroconsumo, che ha condotto un’inchiesta congiunta con altre organizzazioni di consumatori europee, tra chi usufruisce di questi servizi, l’84% dei milanesi e il 90% dei romani continua comunque a guidare anche la propria auto, in media 4 volte a settimana. Ecco che comunque permane un forte attaccamento alla propria autovettura. Quanto all’uso dei mezzi pubblici, è assai più diffuso a Milano (73%) che a Roma (46%). In entrambe le città il servizio più usato è il car sharing senza autista (75% a Milano, 62% a Roma), seguito a Milano dal bike sharing (48%) e a Roma dal car sharing con autista (39%).

In Italia, l’inchiesta si è focalizzata a Roma con 775 testimonianze di consumatori raccolte, e Milano, con 888. Se nel complesso la soddisfazione per i servizi di mobilità condivisa è abbastanza alta in entrambe le città, le piattaforme per la condivisione di monopattini e scooter sono quelle che ottengono il giudizio d’insieme più basso. Quale mezzo si preferisce? In Portogallo e Spagna va moltissimo il noleggio con autista, tipo Uber, mentre il car sharing senza conducente è il servizio più utilizzato in Italia, che tra tutte preferisce la piattaforma E-vai (93 punti su 100), per la facilità d’uso dell’app e del veicolo, oltre che alla semplicità della procedura di pagamento. Il servizio meno apprezzato è invece Car Sharing Roma, di cui non convincono i prezzi e il servizio di assistenza clienti.
In Belgio va più forte la micromobilità: bici e monopattini sono i mezzi preferiti. Il servizio di bike-sharing più apprezzato è Dott (80 punti) in quanto app e bici sono facili da usare e i mezzi forniti sono comodi e solidi. Tra i servizi di noleggio di scooter spopola Cityscoot (79 punti) per la facilità del pagamento, la qualità dei veicoli forniti, la pulizia e l’assistenza ai clienti. Infine tra i fornitori di monopattini elettrici Dott e Lime emergono in positivo per la facilità nell’uso dell’app e nei pagamenti, e anche per la comodità d’utilizzo del veicolo. Non mancano tuttavia problemi e intoppi nell’utilizzo di app per prenotare i servizi di mobilità condivisa, frequenti sia a Milano che a Roma. Il 39% dei milanesi che usa il car sharing ha avuto, negli ultimi 12 mesi, problemi di malfunzionamenti delle app, contro il 19% degli utenti romani. L’84% dei rispondenti milanesi e il 78% dei romani, comunque, dichiara che la presenza dei servizi di trasporto condiviso ha migliorato la mobilità in città, anche se circa la metà trova che abbia un costo troppo elevato per consentirne un uso regolare.