I dettagli – dove, come e quando – devono ancora essere ufficializzati, ma EDF – azienda pubblica produttrice e distributrice di energia in Francia – aveva già annunciato a giugno la tabella di marcia per costruire sei nuovi reattori. Saranno costruiti in coppia, in maniera standardizzata per una questione di costi. I siti scelti sono già in parte destinati a questi scopi, e sono: Gravelines, al Nord; Penly, in Normandia; e ben tre – Bugey, Ain e Tricastin – saranno nella zona della Drôme, una settantina di km a est del confine italiano, non lontano da Torino. Il primo allacciamento alla rete è previsto per il 2035, e il costo, secondo una valutazione ministeriale di settembre, sarò tra i 50 e i 60 miliardi di euro. Ma basterà questo a coprire il futuro fabbisogno elettrico del Paese? Il gestore della rete elettrica francese, RTE, non ne è affatto convinto e prospetta la creazione di ulteriori nuove centrali. RTE in ottobre aveva pubblicato uno studio di riferimento sul fabbisogno energetico nel 2050 e, considerato che oggi i combustibili fossili alimentano in Francia ancora i due terzi dell’energia consumata, e che vogliamo azzerare queste fonti, non sarà solo necessario consumare meno, come dappertutto, ma anche produrre di più. Negli scenari che prevedono un nuovo programma nucleare, RTE consiglia un minimo di otto reattori e un massimo di quattordici. E ancora l’ipotesi del “basso raggio” si basa su un fortissimo sviluppo delle energie rinnovabili – ben superiori rispetto a quelle annunciate – con un incremento di undici volte nel settore solare ad esempio, oltre alla manutenzione in funzione di una quindicina di reattori dell’attuale flotta. Non rassicurano poi – a corredo del tutto – le difficoltà di EDF con le sue attuali centrali nucleari, colpite da una serie di controlli di emergenza per sospetti di corrosione.
Ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, parlando a Belfort (Francia) della politica energetica di Parigi, ha annunciato: “La Francia costruirà sei nuovi reattori nucleari, mentre altri otto sono allo studio, e tutti i vecchi impianti devono essere prorogati al di là dei 50 anni di vita”. I tempi sono maturi – ha annunciato – per un “Rinascimento dell’industria nucleare”. L’obiettivo di Macron è di accrescerne i volumi di 10 volte entro il 2050, portando la capacità a 100 gigawatt entro il 2050. Ci sarà spazio anche per l’eolico, con il progetto di costruire 50 parchi eolici in mare entro il 2050 e portare la capacità degli impianti offshore a 40 gigawatt. L’annuncio posiziona il nucleare al centro del mix che dovrebbe portare la Francia alla neutralità carbonica entro il 2050. I nuovi reattori, ha spiegato, saranno integrati da piccoli reattori modulari (SMR) e da reattori innovativi, con impatto minore in termini di rifiuti. L’obiettivo è di raggiungere i 25 gigawatt di nuova capacità nucleare entro il 2050.