Una nuova esperienza immersiva multicanale che mette davanti ai nostri occhi quella che è una delle minacce più serie per gli ecosistemi oceanici: i rifiuti plastici. Con “Enter the Plastocene”, l’installazione fruibile a pagamento al MEET dal 9 febbraio al 27 febbraio, l’artista Tamiko Thiel coinvolge il pubblico in maniera volutamente giocosa per creare consapevolezza su come, più o meno involontariamente, contribuisce all’inquinamento degli oceani. In altre parole, siamo messi di fronte alla responsabilità delle nostre azioni.
La maggior parte delle proiezioni che costituiscono l’installazione contengono immagini della plastica nell’oceano e della vita marina che lo popola. Tuttavia, una delle proiezioni è un live feed che mostra le interazioni degli spettatori con i pesci. Quando lo spettatore usa il tablet della mostra per guidare il pesce, diventa in qualche modo il performer per gli altri presenti. Sfortunatamente, più il partecipante è attivo nel guidare i pesci, più i pesci stessi si trasformano in rifiuti di plastica, creando così involontariamente rifiuti oceanici mentre gli altri guardano.
“Ho un interesse per la struttura drammatica nel tempo e una preoccupazione per l’esperienza spaziale, e come questi possono essere utilizzati per creare impatto emotivo e coinvolgimento mentre trasmettono contenuti culturali, storici o politici”, sottolinea Tamiko Thiel.
Per vivere un’esperienza più ampia e a tutto tondo, insieme alla possibilità di visitare la nostra sua Sala Immersiva e interagire con l’installazione di Tamiko Thiel, con lo stesso biglietto MEET propone anche la rassegna VR “Questa nostra terra”: quattro storie in realtà virtuale che conducono il pubblico nell’esplorazione di luoghi e nature estreme. Dagli uccelli delle Hawaii, agli Squali del Pacifico, dai ghiacciai della Groenlandia alle popolazioni dell’Equatore per conoscere la Terra, chi la abita e che si ne prende cura.
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