È ufficiale la realizzazione a Termoli della terza gigafactory del Gruppo Stellantis in Europa, dopo Douvrin in Francia e Kaiserslautern in Germania, per il recupero e il riciclo delle batterie. È nero su bianco, infatti, l’accordo firmato oggi con il Governo italiano che, secondo fonti di stampa, porta un investimento di circa due miliardi e mezzo a fronte di 370 milioni che dovrebbero essere garantiti dallo Stato. L’importanza del progetto è enorme, sia dal punto di vista della sostenibilità, dato che il recupero delle batterie permetterebbe di risparmiare le “terre rare” ovvero quei metalli indispensabili a produrle ma che hanno un altissimo impatto ambientale e sociale, che dal punto di vista dell’economia locale nel sud Italia. L’investimento su Termoli sarà una garanzia di impiego nella delicata fase di ridimensionamento delle motorizzazioni tradizionali, che comprende anche gli altri due poli italiani di Stellantis che producono motori: Pratola Serra e la VM di Cento. Basti pensare che la fabbrica di Termoli ha visto quasi dimezzarsi il lavoro in 5 anni, stando all’ultimo report della Fim-Cisl. Un sistema che comprende sei fabbriche italiane per oltre 7mila addetti. Solo Termoli oggi conta 2.400 addetti e una produzione media di 360mila motori l’anno. L’impegno su Termoli avrà l’obiettivo di garantire che i veicoli elettrici – auto, furgoni, bici, scooter o monopattini – arrivino a rappresentare oltre il 70% delle vendite in Europa e più del 40% di quelle negli Stati Uniti, entro il 2030.
Nel mondo, il fabbisogno di batterie e componenti di Stellantis si baserà su cinque gigafactory, tre in Europa e due in Nord America. “L’aumento della capacità pianificata di ACC prevederà un investimento di oltre sette miliardi di euro – aveva dichiarato Stellantis – che sarà sostenuto da sovvenzioni e finanziato da capitale e debito. La creazione di questo leader europeo del settore delle batterie aiuterà l’Europa a fronteggiare le sfide della transizione energetica nell’ambito della mobilità, garantendo la sicurezza di approvvigionamento di un componente chiave per l’industria delle auto elettriche”. Il recupero di componenti come il litio, limiterebbe anche il forte aumento di costo che le batterie, e tutto il settore dell’elettrico, stanno vivendo, limitando così i timori di insuccesso per la svolta dell’elettrificazione nella mobilità italiana ed europea. Basti considerare che nel 2021, il mercato globale delle batterie per i veicoli è raddoppiato, assestandosi a 289 GWh. Oltre la metà della domanda globale proviene dalla Cina, seguita da Europa e Nord America (dati appena pubblicati da LMS Automotive). L’impennata della domanda di batterie è determinata dalla forte crescita dei veicoli totalmente elettrici in Cina, che nel 2021 hanno rappresentato oltre l’87% della domanda e, secondo le previsioni, continuerà a crescere.