I giovani di tutto il mondo considerano all’unanimità il cambiamento climatico come la più grande minaccia per il pianeta, ma molti hanno difficoltà a essere coinvolti in significative azioni di contrasto del fenomeno e a far sentire la propria voce. È quanto emerge dallo Global Youth Letter Report, una ricerca appena pubblicata dal British Council che si è svolta prevalentemente in Brasile, Kenya, India, Italia e Regno Unito. La ricerca rientra nel programma Climate Connection del British Council che mira a riunire i giovani di tutto il mondo per affrontare le sfide connesse al cambiamento climatico. Il 25% del campione che ha partecipato al sondaggio proviene da aree rurali, che spesso presentano problemi di accessibilità, mentre il 75% proviene da aree urbane. Il 67% dei giovani ritiene che le persone con responsabilità di governo dei loro Paesi non siamo in grado di affrontare il cambiamento climatico da sole. Hanno inoltre espresso preoccupazione per il fatto che le voci delle donne e degli esponenti di minoranze non fossero rappresentate nelle politiche di contrasto al cambiamento climatico.

Fra le barriere che penalizzano la partecipazione dei giovani ad azioni legate al contrasto del cambiamento climatico compaiono l’accesso limitato alle tecnologie digitali, le culture sociali basate sulla gerarchia che escludono i giovani, e la mancanza di accesso all’apprendimento e allo sviluppo di competenze. Per i giovani che vivono in aree remote senza accesso a Internet, la televisione e la radio rappresentano i principali media che possono fornire informazioni sul cambiamento climatico.
Il sondaggio ha rivelato una diffusa richiesta a coinvolgere i giovani nelle decisioni riguardanti le politiche ambientali. I giovani ritengono che il loro coinvolgimento porterebbe idee innovative nell’affrontare il cambiamento climatico, oltre a effetti più estesi ed efficaci. I risultati del sondaggio hanno evidenziato la chiara necessità per i legislatori di incanalare la passione e l’entusiasmo dei giovani verso azioni più pratiche e meglio strutturate. Infatti, sebbene i giovani siano pronti ed entusiasti di portare contributi significativi, molti non hanno l’opportunità di farlo. Il 75% dei giovani ha indicato di avere le competenze per gestire le problematiche legate al clima nelle loro comunità e il 63% ha affermato di essere a conoscenza della UN Climate Change Conference of the Parties (COP26). Tuttavia, il 69% del campione ha dichiarato di non avere mai partecipato ad azioni di contrasto del cambiamento climatico.
I risultati del report hanno dato vita ad una lettera redatta dai giovani del mondo (Global Youth Letter) che è stata presentata in un evento virtuale e che è indirizzata ai legislatori e ai leader mondiali che saranno presenti alla UN Climate Change Conference of the Parties (COP26) il prossimo novembre. I giovani sono incoraggiati a sottoscrivere la lettera QUI e a impegnarsi ad affrontare il cambiamento climatico, aggiungendo le loro raccomandazioni perché possano essere prese in considerazione.
“Le nostre vite sono influenzate dal cambiamento climatico e, come gruppo, siamo pronti ad agire ma chiediamo anche più azione dai nostri leader – scrivono i giovani -. Chiediamo un migliore flusso di informazioni sul cambiamento climatico, in modo da poter lottare attivamente contro le sfide ambientali e fare scelte di vita più rispettose dell’ambiente, sia individualmente, sia collettivamente”.
Rachel Launay, Country Director per l’Italia del British Council, ha commentato: “L’emergenza climatica è la più grave crisi che il nostro pianeta si trova ad affrontare, quindi non è sorprendente che il sondaggio promosso dal British Council lo indichi come massima priorità per i giovani di tutto il mondo. Sono orgogliosa dei giovani italiani che hanno firmato la nostra Global Youth Letter, chiedendo ai leader mondiali di agire con urgenza. Mi auguro che sia un messaggio forte sull’importanza di includere la voce dei giovani nella conversazione in atto sul cambiamento climatico”.
Kate Ewart-Biggs, Chief Executive del British Council, ha dichiarato: “Il nostro report rivela il potenziale dei giovani di tutto il mondo nel contribuire all’azione per contrastare il cambiamento climatico. I giovani di oggi sono i leader e gli influenzatori di domani ed è essenziale che diamo loro l’opportunità di farsi sentire dai leader politici, coinvolgendoli nelle decisioni legislative che impatteranno sul loro futuro. Con la campagna Climate Connection del British Council prendiamo spunto dalle nostre competenze nell’insegnamento, nell’arte, nello scambio culturale e nella diffusione della lingua inglese per aiutare i giovani a trovare soluzioni innovative alla più gande emergenza globale che ci troviamo ad affrontare”.