“Non ci fermeremo finché ogni gallina non sarà liberata dalla propria gabbia”.
Una frase talmente ambiziosa quella che si legge sul sito di Open Wing Alliance, coalizione internazionale impegnata nella tutela del benessere di galline e polli, da rischiare di non essere presa sul serio.
Eppure il traguardo appena raggiunto dall’organizzazione dovrà far ricredere anche i più scettici: grazie alla più grande campagna di sensibilizzazione, che ha mobilitato 77 attivisti importanti organizzazioni per la protezione degli animali in 63 paesi, il colosso mondiale della ristorazione Yum! Brands, che con i suoi brand Kentucky Fried Chicken (KFC), Pizza Hut, Taco Bell e The Habit Burger conta quasi 50 mila sedi in tutto il mondo, si impegna a diventare 100% cage-free entro il 2026 per la maggior parte delle sue sedi, ed entro il 2030 su scala globale.

Dopo circa tre mesi e mezzo, tra proteste dal vivo in Italia, Serbia, Nigeria, Taiwan e oltre e azioni digitali, la campagna di Open Wing Alliance, composta da più di 80 organizzazioni per la protezione e la difesa degli animali, il 2 settembre ha ottenuto il sì dal colosso americano.
Come ricorda Animal Equality “a partire dalla sua fondazione nel 2016, Open Wing Alliance ha già ottenuto l’impegno di oltre 2300 fra le maggiori aziende del settore ad adottare politiche significative che hanno avuto un impatto concreto sulla vita di milioni di galline ovaiole e di polli allevati per la loro carne”.
Un altro nome che si unisce finalmente alla coda di brand che hanno preso impegni a diventare cage-free, come Burger King, Unilever, Nestlé, Aldi e Barilla. Ora c’è solo da sperare che gli altri seguano lo stesso esempio e che la buona onda non si fermi, finché “ ogni gallina venga liberata dalla propria gabbia”.