Numerose le polemiche seguite alle dichiarazioni del Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che qualche giorno fa ospite a un evento di Italia Viva, parlando di nucleare ha definito “da folli non considerarlo”: “Si stanno affacciando tecnologie di quarta generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante. Ci sono Paesi che stanno investendo su questa tecnologia, non è matura, ma è prossima a essere matura. Se a un certo momento si verifica che i chili di rifiuto radioattivo sono pochissimi, la sicurezza elevata e il costo basso è da folli non considerare questa tecnologia (…) Nell’interesse dei nostri figli è vietato ideologizzare qualsiasi tipo di tecnologia. Stiamo ai numeri, quando saranno disponibili prenderemo le decisioni”.

A far discutere, oltre alle dichiarazioni sul nucleare, la steccata tirata dal Ministro agli ambientalisti: “Il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di ambientalisti oltranzisti, ideologici, loro sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati, se non facciamo qualcosa di sensato. Sono parte del problema, spero che rimaniate aperti a un confronto non ideologico, che guardiate i numeri. Se non guardate i numeri rischiate di farvi male come mai successo in precedenza”. Cingolani ha aggiunto: “La transizione ecologica deve essere sostenibile, sennò non si muore di inquinamento, ma di fame. Serve una transizione con la decarbonizzazione e il freno alla produzione di CO2, ma che dia tempo alla società di adeguarsi a queste trasformazioni. Non si può ridurre la CO2 chiudendo da domani le fabbriche di auto, mettendo sul lastrico milioni di famiglie”. Inoltre, in tema di interventi green “l’Italia deve dimostrare di essere leader e deve portarsi dietro gli altri Paesi e l’Europa deve essere leader e portarsi dietro gli altri continenti. Nei prossimi dieci anni serve uno sforzo planetario. Questa sfida è epocale, la politica ha un compito mostruoso, serve una politica etica a livello internazionale”.
Non si è fatta attendere la risposta di Giuseppe Conte: “Ho in programma un incontro per il 14 settembre con il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, per un chiarimento sui progetti e le politiche per l’ambiente e la transizione ecologica, anche alla luce delle recenti dichiarazioni pronunciate a un evento organizzato da Italia Viva”.
Se il leader del Movimento 5 Stelle sembra aperto al dialogo, su una posizione più estrema si colloca Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Sinistra europea, che definisce Cingolani “nemico dell’ambiente e dell’ambientalismo”.
“Le discussioni sulla natura degli ambientalisti rischiano di essere un esercizio ideologico inutile che rischia di farci solo perdere tempo rispetto all’urgenza delle sfide che ci aspettano, in primis, quella al cambiamento climatico che già condiziona la nostra vita, come dimostrano l’estate di fuoco delle regioni meridionali e le alluvioni nel nord Europa e nord Italia”: così il WWF invita a passare all’azione e abbondare “inutili” polemiche sugli ambientalisti.
Punto quest’ultimo su cui ritorna, invece, il co-portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli: “Per Cingolani gli ambientalisti sono radical chic e peggio della catastrofe climatica, mai un ministro della Repubblica si è espresso con tanta sconsideratezza e assenza di rispetto per una comunità di persone che nel nostro Paese si batte come lui (…) Cingolani insulta il mondo ecologista e ha aperto una campagna di paura contro la transizione ecologista per fermare la modernizzazione e difendere gli interessi delle lobby del petrolio”.
Dal canto suo, la deputata di FacciamoEco, Rossella Muroni, invita a concentrarsi su altre fonti di energia: “Sono le fonti e il modello fossili e chi si ostina ad aggravare ulteriormente la crisi climatica rallentando la conversione ecologica” mentre “sul nucleare un conto è la ricerca, altra cosa è pensare al suo civile: le centrali atomiche sicure e pulite, come ci ha più volte dimostrato la storia, semplicemente non esistono. Si investa sul futuro: rinnovabili, accumuli, efficienza, comunità energetiche, innovazioni, smart grid”.
Incoraggiamenti arrivano al ministro da Umberto Minopoli, presidente dell’Associazione italiana nucleare (Ain), organizzazione no profit che raccoglie i centri di competenza sul nucleare in Italia: “Plaudo al coraggio del Ministro Cingolani e alle verità di buon senso che ha detto sul nucleare. C’è da sorprendersi per le polemiche: le iniziative di cui ha parlato sono cose che vanno avanti da tempo nell’economia internazionale. Nel mondo ci sono una ventina di questi impianti in fase di completamento, e che diventeranno operativi entro il 2026, in paesi come Cina, Russia e Argentina”.
A seguito delle polemiche Cingolani ha specificato: “Non c’è nessuna proposta: sono rimasto un po’ meravigliato dal fatto che raccontare una cosa così venga trasformata in una proposta, al momento ci sarebbe poco da proporre perché non c’è la tecnologia. Secondo me guardare a tutte le tecnologie, studiarle, è sacrosanto, ma dov’è la proposta? Io sono in totale buona fede”, ha detto. “Non è colpa mia se la Francia ha chiesto all’Unione Europea di valutare se i reattori nucleari di quarta generazione possono essere valutati verdi; poi la Commissione europea può dire di no. Se qualcuno lo sta valutando e noi non dobbiamo metterci un euro, non dobbiamo fare nulla ma solo ascoltare e aspettare mi sembra un atteggiamento sereno”.
Quella del nucleare resta quindi una questione aperta. Se alcuni osannano i vantaggi del nucleare, tra cui l’elevata quantità di energia prodotta a fronte della bassissima quantità di emissioni emesse, oltre che bassi costi legati alla produzione di energia elettrica, non vanno ignorate le obiezioni di chi ne evidenzia gli svantaggi, come il rischio di incidenti, il problema legato allo smaltimento delle scorie nucleari o che una centrale possa divenire mirino di attentati terroristici.