È stata appena avviata la fase due del progetto “Farming For Future – 10 azioni per coltivare il futuro” che il CIB – Consorzio Italiano Biogas ha elaborato per la riconversione agroecologica dell’agricoltura italiana e dedicato all’Azienda Agricola 4.0.
Il Consorzio che raggruppa oltre 750 aziende agricole produttrici di biogas e biometano da fonti rinnovabili e più di 200 società industriali fornitrici di impianti, tecnologie e servizi per la produzione di biogas e biometano, enti ed istituzioni che contribuiscono alla promozione della digestione anaerobica per il comparto agricolo, sottolinea che “le misure di agricoltura di precisione (precision farming) e di digitalizzazione del lavoro (ad esempio uso di big & smart data nei processi produttivi e internet of things) richiedono capacità professionali elevate, competenze e investimenti maggiori (in media del 2-6%) ma consentono una riduzione di consumi di combustibile di almeno il 10-15% e dei tempi di lavorazione fino al 35%; un calo dei costi medi di produzione di almeno il 10-15%; un aumento delle rese stimato del 7-15% per i cereali e, infine, in allevamento un incremento della produzione di latte del 10-15%”.
“Nel corso degli anni le aziende del biogas italiano si sono distinte come un importante laboratorio per l’innovazione mostrando propensione al rinnovamento e agli investimenti per il settore – spiega Piero Gattoni, presidente del CIB – Consorzio Italiano Biogas – L’inserimento dell’impianto di biogas in azienda ci ha spinti verso una profonda revisione non solo dei processi produttivi, ma anche di quelli decisionali, sempre più supportati dalla digitalizzazione e dalla interconnessione delle informazioni. Infatti, oggi la meccanizzazione agricola è un’eccellenza del Made in Italy”.
Continua Gattoni: “Le misure inserite nel PNRR dimostrano una grande attenzione verso la transizione ecologica e la digitalizzazione; con le innovazioni tecnologiche di cui disponiamo oggi saremo in grado di produrre di più utilizzando meno risorse e in modo più efficiente”.
Utilizzando applicazioni e tecnologie digitali interconnesse fra loro l’agricoltura 4.0 consente il monitoraggio delle diverse fasi dei processi produttivi, permettendo di raccogliere grandi quantità di dati da ogni step della filiera, dall’azienda agricola al consumatore finale.
L’Osservatorio Smart Agrifood stima il valore del mercato italiano dell’agricoltura 4.0 in 540 milioni di euro con un trend di crescita annuale costante del 15-20% (pari alla crescita media nell’UE) e con un’applicazione effettiva ancora limitata al 3-4% della superficie coltivata.
Le pratiche agricole avanzate con l’ausilio dell’agricoltura 4.0 rientreranno fra le misure di sostegno climatico-ambientale previste dalla prossima PAC, la politica agricola comune. Una strada già ben delineata dal progetto “Farming For Future” dove l’agricoltura 4.0, integrata alla concimazione organica con digestato e lavorazioni agricole innovative, è una delle chiavi su cui poggia il cambio di paradigma: da un sistema agricolo che per produrre fertilizza la coltura ad un sistema agricolo che, con una gestione agronomica mirata, “fertilizza il sistema” favorendo l’incremento di sostanza organica e lo stoccaggio del carbonio nei suoli, una delle funzioni strategiche del settore nella lotta al cambiamento climatico.
Le dieci azioni previste dal progetto “Farming for Future” sono:
energie rinnovabili in agricoltura
azienda agricola 4.0
gestione degli effluenti da allevamento
fertilizzazione organica
lavorazioni agricole innovative
qualità e benessere animale
incremento fertilità dei suoli
agroforestazione
9 produzione e uso di biomateriali
10 biogas e altri gas rinnovabili.