Come ampiamente prevedibile, a causa di lockdown, smart working e didattica a distanza, si è registrata una drastica riduzione degli spostamenti dei cittadini nel corso del 2020, trend che, più o meno volontariamente, esprime una maggiore attenzione alla sostenibilità. Secondo quanto emerge da un’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norsta quasi 6 italiani su 10, pari a circa 26,6 milioni di individui, dichiarano di aver cambiato, se non del tutto almeno in parte, le proprie abitudini in termini di mobilità adottando un approccio più sostenibile per l’ambiente. Quasi 1 intervistato su 3 dichiara di aver ridotto l’uso dell’auto preferendo, ad esempio, gli spostamenti a piedi. Si tratta soprattutto di cittadini con età compresa tra i 18 e i 25 anni (37,4%) e tra i 55 e i 64 anni (38,2%), per un totale di circa 14,3 milioni di italiani. Circa 1 intervistato su 4 invece, ha dichiarato di aver ridotto l’uso di un mezzo a motore usando, quando possibile, la bicicletta.
Per quanto riguarda il parco auto e moto circolante in Italia nel 2020, l’indagine ha registrato un 15,7% dei rispondenti, pari a 6,9 milioni di individui, che ha scelto di sostituire il proprio veicolo a motore, sia esso a due o quattro ruote, con uno meno inquinante, mentre il 6,3% ha ridotto l’uso del mezzo di proprietà per affidarsi a servizi di sharing.
Probabilmente incentivato dai contributi statali, si registra anche un trend di crescita nella diffusione del monopattino: il 5% dei rispondenti, pari a circa 2,4 milioni di italiani, ha dichiarato di averlo utilizzato, quando possibile, come alternativa all’automobile. Un interesse crescente quello verso i monopattini che, secondo i dati dell’indagine, si sta diffondendo anche nelle regioni del Sud e nelle Isole, dove la percentuale di chi ha scelto questo mezzo per muoversi arriva al 6,6%.
Ai tanti italiani che hanno intrapreso comportamenti più sostenibili rispetto al passato, fanno da contraltare coloro che ammettono candidamente di non aver fatto nulla per cambiare le proprie abitudini in termini di mobilità: si tratta di poco meno del 23% del campione intervistato (22,9%), pari a circa 10 milioni di individui. Analizzando i dati a livello territoriale emerge che i meno avvezzi al cambiamento sono risultati essere i residenti nelle regioni del Centro Italia, dove la percentuale di chi non ha modificato le proprie abitudini tocca il 28,9%. Osservando le fasce anagrafiche, invece, la percentuale di chi non ha cambiato le proprie abitudini arriva al 27,8% nella popolazione di età compresa tra i 35 e i 44 anni.