In un momento in cui i dati sulla diffusione del contagio appaiono altalenanti, il senso di minaccia percepito dagli italiani riguardo al Covid-19 resta ancora elevato. Con l’inizio del 2021 è ripreso il monitoraggio di Ipsos che registra poche variazioni sostanziali rispetto all’ultima rilevazione dello scorso dicembre.
Anche il “momentum” della crisi – fa notare la società di ricerche – resta sostanzialmente fermo sui valori 2020: quanti ritengono che il peggio dell’emergenza debba ancora manifestarsi sono minoranza relativa, mentre resta maggioritaria la quota di chi ritiene di essere oggi all’apice della crisi (44%), come anche coloro che, più ottimisticamente, ritengono che il peggio sia alle nostre spalle.
La maggioranza degli intervistati (campione di 1000 soggetti di età adulta) percepisce il rischio sanitario personale/familiare come prioritario, rispetto al rischio di vedere ridimensionata la propria condizione economica.
Risale, invece, la percentuale di intervistati che ritengono molto o abbastanza probabile un ulteriore crescita dei contagi nei prossimi giorni o nelle prossime settimane (78%, +6 punti).
La previsione degli italiani riguardo alla fine dell’emergenza (quando si potrà tornare a non avere particolari preoccupazioni per il Covid) sale in media a 13 mesi da oggi (erano 12 lo scorso mese), rivelando quindi un pessimismo crescente. I prossimi monitoraggi fotograferanno il sentimento degli italiani dopo l’avvio del piano vaccinale e le ulteriori disposizioni stabilite dai nuovi Dpcm del Governo.