Tredici anni fa a Torino nasceva il primo Eataly che inaugurava un nuovo modo di comprare, mangiare e studiare il cibo di alta qualità, nonché di valorizzare la filiera alimentare italiana. Lo scorso 9 dicembre, al suo fianco, è nato il “centro commerciale” Green Pea, con l’obiettivo, altrettanto innovativo, di promuovere e far scoprire il piacere del consumo sostenibile. Scherzosamente definita da Oscar Farinetti un’”operazione di rinascimento in un momento sfigato”, Green Pea è accompagnato dal claim “from duty to beauty”, a significare che anche il dovere della sostenibilità può diventare bellezza.
Con oltre 50 milioni di euro d’investimento della famiglia Farinetti, quello che si presenta come “il primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del rispetto e della sostenibilità” si sviluppa su una superficie complessiva di oltre 15.000 mq distribuiti su 5 piani e dedicati ai settori Life, Home, Fashion, Beauty e Otium, con la vendita di prodotti “sostenibili e rispettosi della terra, dell’aria, dell’acqua e delle persone” e marchi italiani e internazionali che vanno da FCA, Iren, Enel X, TIM, UniCredit, Mastercard a Whirlpool, Valcucine, Roda, Gervasoni, Riva 1920, Pianca, Rubelli, Artemide, Driade e FontanaArte, oltre a diversi brand della moda.
La struttura, realizzata nell’ambito di un’operazione di riqualificazione dell’area tra Eataly Torino e la ferrovia del quartiere del Lingotto, ospita 66 negozi, 1 museo, 3 punti di ristorazione, 1 piscina di acqua piovana recuperata e purificata, 1 spa e oltre 100 partner. Come già anticipato su The Map Report lo scorso gennaio, si tratta di un immobile che adotta avanzate strategie ambientali e soluzioni architettoniche e impiantistiche rivolte all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. A firmarlo sono stati ACC Naturale Architettura Cristiana Catino e Negozio Blu Architetti (Ambrosini, Gatti, Grometto), già progettisti del primo Eataly.
Il progetto, commissionato da Eataly Real Estate Srl, è stato realizzato dalla CEAS, società di ingegneria integrata di Milano che per le strutture portanti dei piani fuori terra ha utilizzato 2.180 tonnellate di acciaio da carpenteria metallica e completamente riciclabile. Per le facciate, invece, è stato impiegato il legno ricorrendo a sistemi di prefabbricazione e preassemblaggio che hanno permesso una diminuzione dei tempi e dei costi di montaggio con lo scopo di operare seguendo i canoni della bio-edilizia. La struttura, interamente smontabile, appare rivestita da lamelle frangisole realizzate con legno proveniente dalle foreste distrutte dalla tempesta Vaia del 2018 nel Triveneto.
Terzo progetto imprenditoriale della famiglia Farinetti, dopo UniEuro e Eataly, Green Pea è una newco, 90% della Eatinvest – di cui maggiori azionisti sono le famiglie Farinetti 60% e Nocivelli 20% – e 10% la famiglia Orecchia, storici imprenditori nel fashion a Torino, dove sono punto di riferimento da tre generazioni con il loro flagship Vestil. Presidente e amministratore delegato è il quarantenne Francesco Farinetti, primogenito del fondatore Oscar, già Amministratore Delegato di Eataly, dove ora ricopre il ruolo di vicepresidente.