La violenza contro le donne può essere combattuta in molteplici modi: in India le cerimonie legate alle nascite dei neonati sono state, per lungo tempo, solo dedicate ai figli maschi. Grazie al programma di empowerment femminile “Tejaswini project”, finanziato dal Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) insieme al governo indiano dal 2005 nel villaggio di Velgaon, Maharashtra, è stato possibile dare vita a un cambiamento rivoluzionario che ha migliorato la condizione di oltre un milione di donne indiane di quest’area che ora godono di indipendenza economica e culturale. Questo cambio di mentalità ha portato ad un aumento delle nascite di bambine, cosa che in passato veniva spesso bloccata da pratiche abortive perché la figlia femmina era considerata come un peso economico per la famiglia. Se nel 2005 le nascite di bambine erano di 867 ogni 1000 maschietti, oggi sono 924, anche oltre la media nazionale di 919.
Shraddha Joshi, Managing Director del Mahila Arthik Vikas Mahamandal (MAVIM) per l’IFAD sottolinea l’importanza di queste cerimonie che in passato venivano riservate esclusivamente ai figli maschi, anche e soprattutto per l’impatto sulla società e il lavoro di sensibilizzazione che possono svolgere.
Per prevenire e arrestare la pratica del feticidio femminile, già nel 1994, le autorità indiane erano intervenute con una forte legislazione (Pre-Conception and Pre-Natal Diagnostic Techniques Act). In un rapporto rilasciato quest’anno dall’UNFPA, il Fondo delle Nazioni Unite per i Popoli, si segnalava che l’India contava 45.8 milioni di “missing females” su 142.6 milioni degli ultimi 50 anni. Per “missing females” si intende donne scomparse dalla popolazione in determinate date a causa dell’effetto cumulativo della selezione del sesso postnatale e prenatale.
Nonostante gli sforzi, rimane un tema complesso e la presenza di progetti internazionali di questa portata è strategico proprio perché interviene a livello culturale, fornendo al tempo stesso strumenti per l’emancipazione.
Il video, che mostra la festa per la figlia della trentenne Rupali Pawar, è stato rilasciato in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e si unisce all’inizio delle attività di sensibilizzazione dei prossimi 16 giorni.