Nasce dalla collaborazione con il direttore creativo Paolo Iabichino, alias Iabicus, la nuova comunicazione integrata di Altromercato per il lancio di un caffé dal valore altamente simbolico. La maggiore organizzazione di Commercio Equo e Solidale in Italia e la seconda al mondo, ha realizzato un “prodotto manifesto”, un caffè con una confezione sostenibile (priva di alluminio) su cui campeggia a grandi lettere una domanda retorica diretta al consumatore: “Esiste un caffè che non è amaro per chi lavora?”. Il claim scelto per la campagna, che prevede una pianificazione out of home con la brandizzazione integrale di bus, affissioni e ledwall nella città di Milano e attività di advertising online e sulla stampa, è “Consumi o scegli?”. Obiettivo: stimolare una riflessione sul potere di acquisto dei consumatori e su come le loro scelte possano influenzare il modo di operare delle aziende, invitandole indirettamente a schierarsi dalle parte di chi tutela lavoratori e ambiente. Per rafforzare la comunicazione sono stati realizzati un mini sito dedicato all’attività di Brand Activism di Altromercato, con informazioni sulla campagna e il caffè, tra cui un docufilm girato con la casa di produzione Cinefood, presso i produttori partner più storici e identitari di Altromercato in Nicaragua.
“Un vero privilegio affiancare un brand storico come Altromercato sui temi dell’impronta civica, accompagnando un team straordinario nella realizzazione di un vero e proprio progetto di comunicazione integrata – commenta Paolo Iabichino -. Siamo partiti da un nuovo payoff e siamo arrivati a ridefinire l’intero impianto narrativo dell’azienda, passando da affissioni, cortometraggi, packaging e reportage sul campo. Era più che mai importante riappropriarsi di un codice semantico che oggi rischia di essere banalizzato dal mainstream della sostenibilità sbandierata per attrarre nuovi consumatori. Altromercato ha rivendicato il proprio ruolo, il proprio impegno, il proprio heritage attivista, con una campagna e, soprattutto, con una serie di azioni che segnano la testimonianza solidale di una marca da sempre impegnata sui diritti dei lavoratori, l’attenzione all’ambiente, l’abbattimento delle diseguaglianze”.
La campagna, che fa la leva su una sensibilità dei consumatori che è oggi più attenta ai temi della sostenibilità, segna un cambio di registro nella modalità comunicativa di Altromercato. “Abbiamo lavorato ad un nuovo linguaggio di comunicazione e alla creazione di una nuova campagna proprio perché avvertiamo più che mai l’urgenza di chiedere a tutti di prendere una posizione sui temi su cui lavoriamo concretamente da sempre, come lo sfruttamento dei lavoratori, la tutela dell’ambiente, la lotta al caporalato – spiega il Presidente di Altromercato Alessandro Franceschini -. Vogliamo che le persone si rendano conto della grossa differenza che c’è tra ‘consumare’ e ‘scegliere’ e che Altromercato può veramente dare l’opportunità, tutti i giorni, di fare scelte concrete per creare un futuro più giusto, che porti benefici a tutti gli attori della filiera, dall’origine della produzione fino al momento in cui il consumatore sceglie cosa acquistare. Siamo quindi tutti chiamati a ‘scegliere da che parte stare’”.