“Il mondo della pubblicità digitale è in rapida trasformazione ed è sempre più vicino ad un punto di svolta. In un’epoca in cui i valori di integrità, etica e fiducia, oltre che cruciali, rappresentano un enorme vantaggio competitivo, la fiducia dell’utente rappresenta la strada per una crescita di business sostenibile. I dati dell’utente sono diventati fondamentali nell’offerta di annunci pubblicitari pertinenti e in linea con i suoi interessi, ma trattandosi di informazioni personali è importante dargli la possibilità di scegliere e controllare quali condividere e per quale scopo. Diversamente, perderà la fiducia verso il brand e a risentirne non sarà solo il business. Il vecchio ecosistema costruito sulla poca trasparenza, l’abuso di dati e l’ossessione verso risultati a discapito dell’utente, non è più sostenibile e ha intossicato l’intera industria”.
A parlare di “Data Safety” è Ogury, la società anglofrancese creatrice della prima soluzione di advertising alimentata dalla scelta dell’utente. Ogury definisce tossici tutti quei dati raccolti o utilizzati senza l’esplicito consenso dell’utente. “Fino a pochi anni fa – spiega Francesca Lerario, Managing Director di Ogury Italia, a The Map Report – la poca eticità delle tecnologie di digital advertising non costituiva un danno per brand o editori. Oggi invece un uso improprio può significare la fine di un’azienda. Negli ultimi due anni abbiamo letto di violazioni di dati e sappiamo come l’industria ad-tech ne sia responsabile, così come i consumatori oggi sono più attenti e consapevoli. Ogni buona relazione si basa sulla fiducia, e questo vale anche per la pubblicità digitale. Se poi le conseguenze legali, economiche e reputazionali nell’uso improprio dei dati dell’utente possono arrivare a distruggere un brand, è necessario proteggersi e prevenire questa minaccia grazie alla Data Safety”.

Perché i dati utilizzati siano sicuri per tutti gli attori coinvolti devono essere raccolti e utilizzati attraverso il consenso dell’utente, in conformità con le vigenti normative sulla privacy, e gli annunci devono apparire su media sicuri per il brand. “Proprio come la Brand Safety e la prevenzione delle frodi, anche la Data Safety – precisa Francesca Lerario – è un tema che va affrontato con i propri partner e che necessita di un piano, una strategia e azioni precise”.
Ma come è possibile proteggere il brand dai dati tossici garantendo la Data Safety? Secondo Ogury seguendo tre passi ben precisi:
- Opt-in: offrire al consumatore una scelta chiara ed equa
Al consumatore deve essere proposto un avviso di consenso chiaro, con l’opzione “Accetta” e “Rifiuta” facile da cliccare, che informi in maniera inequivocabile su come, quando e perché i dati saranno usati. Il pieno potere di scelta è il punto di partenza per instaurare un rapporto di fiducia tra brand e consumatore, rispettando le normative e proteggendo da conseguenze legali. - La verifica: garantire un consenso tracciabile e affidabile
Ottenere il consenso non serve se questo non è tracciabile e affidabile. I partner tecnologici devono poter provarne la validità legale, oltre alla sua tracciabilità su tutte le informazioni raccolte o utilizzate. Questo significa avere un dato sicuro. - Opt-out: offrire al consumatore un modo semplice per modificare le proprie preferenze
Quando un utente acconsente alla condivisione dei propri dati, si aspetta che con la stessa facilità e in poco tempo possa modificare le proprie preferenze. Secondo le nuove normative in materia di privacy è suo diritto chiedere la cancellazione permanente delle informazioni personali condivise.
“Ogury utilizza solo dati ottenuti tramite il consenso informato dell’utente gestendo annunci rilevanti in un ambiente sicuro e privo di frodi – aggiunge Francesca Lerario -. Mettiamo al primo posto la scelta dell’utente, dimostrando come è possibile rispettare il consumatore raggiungendo al contempo ottimi risultati in termini di business”. Consenso e scelte del consumatore hanno caratterizzato la politica di Ogury sin dalla sua nascita nel 2014, ancor prima dell’entrata in vigore di normative quali la GDPR e il CCPA. “Mettere l’utente al centro – conclude la Lerario – significa coinvolgerlo in maniera efficace su dispositivi mobile, generare risultati misurabili e creare un futuro sostenibile per la pubblicità digitale, basata per prima cosa sulla fiducia”.