Con la pandemia è boom per i social bond. Da aprile a oggi sono stati raccolti circa 20 miliardi di euro, soprattutto in Francia, Spagna, Italia, Paesi Bassi, Giappone e Africa, tramite questo strumento finanziario. Un “mercato” composto da raccolte fondi socialmente responsabili finalizzate, soprattutto nell’ultimo periodo di emergenza sanitaria, a mitigare il grave impatto socioeconomico del Coronavirus. Mercato che, in meno di tre mesi, ha visto un’impennata del 43% raggiungendo i 66 miliardi di euro totali.
“La pandemia di Covid-19 ha chiaramente ampliato il mercato dei social bond, che adesso si trova in una fase molto simile a quella del mercato delle obbligazioni verdi nel 2013 e nel 2014. Tuttavia, nonostante la recente accelerazione della crescita, questo segmento è ancora relativamente piccolo e dominato da pochi partecipanti”, sostiene Jovita Razauskaite, portfolio manager green bond di NN Investment Partners. “Per crescere ulteriormente e diversificarsi il mercato delle obbligazioni sociali dovrà quindi attrarre una gamma più ampia di partecipanti e tipi di emittenti”, conclude il manager.
Secondo NN IP, gestore patrimoniale olandese, consociata del connazionale Gruppo assicurativo NN, questa tendenza è data soprattutto dalla pandemia in atto e sterzerà, nel lungo periodo, verso le obbligazioni verdi. Infatti, queste “emissioni” continueranno a guidare la costruzione di una ripresa economica sostenibile e a supportare la transizione verso un mondo a zero emissioni di anidride carbonica e resistente ai cambiamenti climatici. Infatti, le indagini suggeriscono una continua crescita delle obbligazioni verdi sovrane, previste tramite diverse operazioni, in Italia, per la seconda metà del 2020.
Bram Bos, Lead portfolio manager green bonds di NN IP, spiega: “È incoraggiante vedere la continua crescita delle obbligazioni verdi sovrane, sia in termini di volumi che di numero di nuovi emittenti che intendono sfruttare questo mercato. Tuttavia, come in tutti i settori della finanza sostenibile, siamo diffidenti nei confronti di emissioni che offrono meno trasparenza in termini di utilizzo dei proventi, o le cui strutture possono sollevare dubbi. Sosteniamo, invece, le strutture in cui i Paesi creano una curva dei rendimenti verde (Germania) o utilizzano una struttura bullet (Francia)”. Conclude, infine, il manager olandese: “La costruzione di una curva dei rendimenti verde offre opzioni obbligazionarie in una gamma di scadenze e indica il solido impegno di un Paese verso un mercato obbligazionario verde a pieno titolo. L’utilizzo regolare di un’unica emissione obbligazionaria verde esistente migliora la liquidità del mercato dei green bond, in rapida espansione”.