Ridurre quanto prima e con le migliori strategie possibili la propria impronta ambientale. È l’appello lanciato all’industria del turismo dalla Un World tourism organization (Unwto) attraverso il rapporto “Transport-related CO2 emissions of the tourism sector: modelling results” pubblicato lo scorso dicembre (le 68 pagine del rapporto completo sono scaricabili QUI) e puntualmente segnalato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). Firmato in collaborazione con l’International transport forum (Itf), il rapporto arriva dopo 12 anni dalla prima valutazione dettagliata mai effettuata sulle emissioni di CO2 legate al turismo e aggiorna la stima delle emissioni prefigurando gli sviluppi dei prossimi anni.
Il turismo, alla cui crescita economica stanno contribuendo prezzi più accessibili, evoluzioni tecnologiche e nuovi modelli di business, rappresenta oggi il 10% del Prodotto interno lordo globale e occupa il 10% della forza lavoro mondiale, ma per essere sostenibile da qui al 2030 dovrà ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Secondo il Rapporto, nel 2030 i viaggi turistici saranno 37,4 miliardi; di questi, i turisti internazionali che affronteranno viaggi lunghi si stima che passeranno da 1,2 miliardi nel 2016 a 1,8 miliardi nel 2030. Conseguentemente, nonostante carburanti per l’aviazione più sostenibili e mezzi di trasporto più ecologici, la crescita della domanda di trasporto merci e passeggeri comporterà un incremento del 21% delle emissioni di CO2 rispetto al 2016. Per quell’anno i risultati parlano di 1.597 milioni di tonnellate di CO2 (un aumento del 62% rispetto al 2005) e si prevede che nel 2030 ci saranno 1.998 milioni di tonnellate di CO2 attribuibili ai trasporti turistici. Il solo settore turistico – sottolinea il Rapporto – ha contribuito da solo per circa il 5% di tutte le emissioni di CO2 provocate dall’uomo, con i trasporti che rappresentano il 75% delle emissioni del settore. Si calcola che nel 2016 le emissioni di CO2 derivanti dai trasporti siano state pari al 23% di tutte le emissioni di CO2 prodotte dall’uomo: sul totale delle emissioni dei trasporti, il trasporto passeggeri ha prodotto il 64% di tonnellate di CO2. L’aumento di emissioni legate ai trasporti del settore turistico nel 2030 si prevede che sarà del 103% rispetto al 2005, un dato che rende sempre più urgente la necessità di accelerare il processo di decarbonizzazione, mettere a punto strumenti di misurazione più puntuali e attivare strategie mirate ad aumentare la mitigazione e l’adattamento del settore turistico attraverso il coinvolgimento di tutti gli stakeholder, in attesa di azioni politiche condivise.
“La relazione è un trampolino di lancio verso un processo consultivo con gli Stati membri per la formulazione partecipata di raccomandazioni politiche attuabili – ha dichiarato Zurab Pololikashvili, segretario generale dell’Unwto -. Confido che le preziose informazioni, intuizioni e analisi contenute in questa pubblicazione miglioreranno la comprensione delle diverse modalità di trasporto turistico e delle loro implicazioni in termini di CO2, allo scopo di sostenere le autorità nazionali, subnazionali e private nell’accelerazione dei progressi verso un turismo a basse emissioni di carbonio”.