Sono gli agglomerati di Milano, Roma e Napoli le principali aree urbane scelte per la terza edizione di “NO2, No grazie!”, il progetto che permette ai cittadini di partecipare al monitoraggio del biossido di azoto (NO2) presente nelle vicinanze della propria abitazione, a scuola, al posto di lavoro. L’obiettivo è quello di ottenere una mappa dettagliata della qualità dell’aria delle tre aree monitorate, e poter così informare meglio cittadini e amministratori e contribuire all’attivazione di nuove misure anti-smog. L’iniziativa, che questa volta si svolgerà durante il febbraio 2020, è organizzata dall’associazione Cittadini per l’Aria e vede anche la collaborazione attiva di Salvaiciclisti Roma e del Comitato Vivibilità Cittadina di Napoli.
La situazione delle tre aree oggetto delle rilevazioni, aggravata dai veicoli diesel, è da allarme rosso: nel 2018 la concentrazione media annua di biossido di azoto a Roma ha raggiunto 66 µg/m³. Non meno preoccupanti i dati di Milano e Napoli con rispettivamente medie da 59 µg/m³ e a 56 µg/m³ misurate presso le centraline di traffico. A Milano il monitoraggio si estenderà anche all’agglomerato della città come descritto ai fini della zonizzazione sulla qualità dell’aria e a Napoli comprenderà l’area metropolitana e Caserta.
La possibilità di aderire al progetto è aperta a tutti, cittadini, famiglie, scolaresche, aziende: basta registrarsi al sito www.cittadiniperlaria.org e ritirare, a fine gennaio, un kit di misurazione che dovrà essere collocato all’aperto ad una altezza di circa 2 metri e mezzo, seguendo delle semplici istruzioni. La qualità dell’aria può variare in modo significativo su brevi distanze, anche a seconda dell’intensità dei flussi di traffico. Proprio per descrivere la variabilità dell’esposizione all’inquinamento in un’area urbana, Cittadini per l’Aria invita tutti a partecipare.
II dati elaborati dai ricercatori del Comitato Scientifico del progetto creeranno un database unico di informazioni preziose, che gli epidemiologi utilizzeranno per determinare l’impatto sanitario dell’NO2 in queste tre aree urbane e che verrà messo a disposizione delle amministrazioni e dei ricercatori per essere utilizzato in studi di modellistica, urbanistica, e altre discipline. Questi dati, che per Milano e Roma potranno anche essere comparati a quelli delle precedenti campagne, consentiranno di migliorare le capacità predittive delle concentrazioni e dell’esposizione nelle città, e forniranno una descrizione precisa dei cosiddetti hot spot e delle aree critiche facilitando la restituzione di informazioni utili alla pianificazione e raccomandazioni agli amministratori.