Revisione dell’archivio dell’opera omnia della scultrice e pittrice newyorkese Fran Bull. Tra disegni, tele, sculture, installazioni, grafiche sono oltre 1200 i pezzi catalogati, le cui schede saranno consultabili dal pubblico in modo più semplice e chiaro. L’iniziativa della contemporary artist americana rientra nella tendenza a mettere ordine nella produzione di un artista per agevolare il lavoro dei critici e favorire i collezionisti. Un trend di cui The Map Report si è già occupata, in quanto, in un mercato a volte opaco, come quello dell’arte moderna e contemporanea, la trasparenza è un elemento che connota una visione socialmente responsabile.
Attiva sul mercato da oltre 50 anni, Bull è considerata uno dei massimi esponenti mondiali dell’espressionismo neo-astratto, tanto da essere conosciuta come “Neo-abstract expressionism queen”. Interessante anche la visione vicina ai temi dell’ambientalismo profondo, che ha contraddistinto la poetica di Fran Bull da quando, negli anni 80, ha virato la propria produzione verso l’astrazione. Al posto di rappresentare le superfici familiari e tangibili di questo mondo, l’artista, in una ricerca della natura puntò a investigare e a catturare le forze invisibili che davano origine a quelle superfici costituendone radici profonde. Ad esempio, nella serie di dipinti “Il ciclo di Maddalena” (inizio anni 90), i suoi lavori di grande formato mettono a nudo le energie nascoste e le entità bio-formiche che animano il regno fisico.
Presente nei principali musei di tutto il mondo, tra cui il mitico Moma (Museum of Modern Art) di New York, Fran Bull ha partecipato con la mostra personale “Stations” presso il padiglione Armenia, a Palazzo Zenobio, alla 57a biennale di Venezia (2017). Nel 2019 è ritornata in Italia, allo spazio espositivo comunale “La fabbrica del vapore”, con la personale “Libera nel mondo”, pezzo forte del progetto “International contemporary art”, curata dal critico e storico dell’arte Giorgio Gregorio Grasso, con la collaborazione del comune di Milano.